TERRA ACQUA FUOCO
Progetto / Terra Acqua Fuoco: Albissola e le botteghe artigiane di ceramica
Barbara Arto, Michelle Bernart, Arturo Bertagnin, Dario Bevilacqua, Giovanni Poggi, Giovanni Rossello, Monica Viglietti: 7 dei più importanti artigiani in attività ad Albissola Marina hanno aperto le porte delle loro botteghe per farci conoscere il mondo della ceramica di Albissola, un mestiere che ha una storia antica, indissolubilmente intrecciata con la storia della città.
Nato come omaggio alla tradizione ceramica albisolese in occasione dell’edizione 2020 di Buongiorno Ceramica [LINK: http://www.buongiornoceramica.it/home/buongiorno-ceramica/programma-2020/] (manifestazione di punta del calendario di eventi dell’AICC Associazione Italiana Città della Ceramica), il progetto “Terra Acqua Fuoco” continua con un viaggio di scoperta all’interno dei laboratori ceramici di Albissola Marina. Protagonisti: gli artigiani che vivendo e lavorando sul territorio continuano a modellare l’argilla e a creare arte con la stessa passione degli antichi maestri.
D’altronde, la produzione ceramica è nel dna del territorio di Albissola: venne favorita dai depositi di argilla rossa e dalle cave di terra bianca, dai boschi molto estesi, da cui ricavare legna per i forni, dalla prossimità del mare che ne facilitò il commercio e il trasporto.
I ritrovamenti di vasellame o piatti hanno portato gli archeologi a datare al Millequattrocento l’avvio di una produzione che, nel tempo, si è evoluta e ha dato lavoro a buona parte della popolazione. All’inizio dell’Ottocento, nelle due Albisole (in particolare a Marina) erano attive più di cinquanta fabbriche di pentole, che producevano milioni di pezzi, esportati in tutto il mondo sui particolari velieri che attraccavano fin sulla spiaggia. Accanto a una produzione per così dire industriale, a poco a poco si sviluppò una rielaborazione artistica di oggetti d’uso (come vasi e piatti) ma anche di decoro. Con l’affermarsi del modernismo e, nei tardi anni Venti del Novecento, del Futurismo, le fabbriche di Albissola si affermarono nel nascente settore del design ceramico e in quello della ceramica artistica internazionale.
Oggi Albissola è più che mai scrigno d’arte. E il lavoro che, pur tra mille difficoltà, viene portato avanti dagli artigiani è l’elemento chiave di una località che continua a trovare nella ceramica il tratto fondamentale della propria identità culturale.
Nato come omaggio alla tradizione ceramica albisolese in occasione dell’edizione 2020 di Buongiorno Ceramica [LINK: http://www.buongiornoceramica.it/home/buongiorno-ceramica/programma-2020/] (manifestazione di punta del calendario di eventi dell’AICC Associazione Italiana Città della Ceramica), il progetto “Terra Acqua Fuoco” continua con un viaggio di scoperta all’interno dei laboratori ceramici di Albissola Marina. Protagonisti: gli artigiani che vivendo e lavorando sul territorio continuano a modellare l’argilla e a creare arte con la stessa passione degli antichi maestri.
D’altronde, la produzione ceramica è nel dna del territorio di Albissola: venne favorita dai depositi di argilla rossa e dalle cave di terra bianca, dai boschi molto estesi, da cui ricavare legna per i forni, dalla prossimità del mare che ne facilitò il commercio e il trasporto.
I ritrovamenti di vasellame o piatti hanno portato gli archeologi a datare al Millequattrocento l’avvio di una produzione che, nel tempo, si è evoluta e ha dato lavoro a buona parte della popolazione. All’inizio dell’Ottocento, nelle due Albisole (in particolare a Marina) erano attive più di cinquanta fabbriche di pentole, che producevano milioni di pezzi, esportati in tutto il mondo sui particolari velieri che attraccavano fin sulla spiaggia. Accanto a una produzione per così dire industriale, a poco a poco si sviluppò una rielaborazione artistica di oggetti d’uso (come vasi e piatti) ma anche di decoro. Con l’affermarsi del modernismo e, nei tardi anni Venti del Novecento, del Futurismo, le fabbriche di Albissola si affermarono nel nascente settore del design ceramico e in quello della ceramica artistica internazionale.
Oggi Albissola è più che mai scrigno d’arte. E il lavoro che, pur tra mille difficoltà, viene portato avanti dagli artigiani è l’elemento chiave di una località che continua a trovare nella ceramica il tratto fondamentale della propria identità culturale.